Ascesso mammario, informazioni utili
Un ascesso mammario è un doloroso accumulo di pus nel seno causato da un’infezione.
La maggior parte degli ascessi mammari sono benigni e si verificano comunemente nelle le donne che allattano come complicanza della mastite puerpale, un’infiammazione del seno causata in genere dalla stasi del latte nei dotti o da un’infezione batterica.
Tuttavia, se una donna che non allatta presenta un ascesso mammario, sarà necessario escludere una patologia più grave come il carcinoma infiammatorio, che può presentarsi con una sintomatologia simile.
Sintomi dell’ascesso mammario
I sintomi possono includere:
- Nodulo o gonfiore al seno (edema),
- Dolore al seno, che può anche sembrare caldo o arrossato;
- Eritema;
- Secrezione purulenta dal capezzolo o dalla sede dell’eritema;
- Febbre, sensazione di malessere generale.
Cause
Gli ascessi mammari durante l’allattamento sono in molti casi causati da Staphylococcus aureus e specie streptococciche, ma anche lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina sta diventando sempre più comune.
Se non insorgono durante la lattazione sono il risultato di una flora mista con Staphylococcus aureus, streptococco e batteri anaerobici.
Diagnosi dell’ascesso mammario
Gli esami di base per la diagnosi di un ascesso mammario sono la visita senologica e un’ecografia mammaria di approfondimento.
L’ascesso mammario nelle immagini ecografiche
Qui sopra l’ecografia di una donna che dopo la prima settimana di allattamento presentava febbre e un nodulo doloroso al seno dietro il capezzolo retratto.
Grazie a una lieve compressione e decompressione con il trasduttore è stata confermata la presenza di fluido nella lesione
Non dimenticare l’importanza della diagnosi precoce
La diagnosi precoce consente di scoprire il cancro al seno nella fase iniziale, quando è possibile intervenire con la massima efficacia e con trattamenti meno invasivi.
Trattamento dell’ascesso al seno
Ci sono molte opzioni per il trattamento di un ascesso mammario: la considerazione deve essere fatta in base ai possibili agenti patogeni coinvolti e alla storia clinica della paziente.
In genere, durante l’allattamento vengono aspirati con un ago o tramite un’incisione; la procedura si esegue sotto guida ecografica.
Qualora non vi siano controindicazioni, un ciclo di antibiotici può essere somministrato prima o dopo il drenaggio.
Inoltre, soprattutto in caso di recidive, le colture possono essere utili ad indirizzare il medico alla terapia antibiotica più adatta.
Prognosi
Nella maggior parte dei casi, il trattamento ha un buon esito. L’unico rischio è rappresentato dalle recidive, che nelle donne con infezioni ricorrenti portano causano disturbi ricorrenti, con conseguente peggioramento della qualità di vita.
La maggior parte delle donne guarisce entro 2-3 settimane dalla mastite. Se invece la sintomatologia persiste dopo 5 settimane, la paziente deve essere valutata per malignità o altre patologie.
La maggior parte degli ascessi mammari tende a manifestarsi nel periodo postpartum e, se si osserva in una donna che non allatta, spetta al medico escludere il carcinoma mammario infiammatorio, il diabete di nuova insorgenza o l’infezione da micobatteri.
FAQ – LE RISPOSTE ALLE DOMANDE DELLE DONNE
Come si riconosce un ascesso mammario?
L’ascesso mammario si manifesta con sintomi piuttosto evidenti. Il seno, per effetto del focolaio infettivo, può presentare dolore, gonfiore, arrossamento, secrezioni purulente ed eritema. Inoltre può causare febbre, brividi e malessere generale.
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Bibliografia
The Radiology Assistant – Breast Abscess Ultrasound Images
Ultima modifica 3 Agosto 2023