Carcinoma tubulare della mammella
Il carcinoma tubulare della mammella è un raro tipo di tumore maligno e rappresenta il 2% di tutte le nuove diagnosi. Insorge principalmente nelle donne intorno ai 40 anni e presenta una prognosi solitamente favorevole.
Rientra nei carcinomi duttali invasivi a istotipo speciale, gruppo che racchiude una notevole varietà di tumori rari con caratteristiche cliniche e biologiche specifiche.
Cos’è il carcinoma tubulare della mammella
Si tratta di un carcinoma duttale infiltrante assai ben differenziato. Macroscopicamente si presenta come un nodulo di consistenza dura e con margini stellati, solitamente di piccole dimensioni.
Il carcinoma tubulare della mammella deve il suo nome all’aspetto peculiare che presenta al microscopio: all’esame istologico sono visibili tubuli ben formati, di forma rotondeggiante o ovoidale, formati da un singolo strato di cellule abbastanza uniformi.
Tipologie
Il carcinoma tubulare può presentarsi da solo o in associazione ad altre lesioni tumorali come il carcinoma cribriforme e a lesioni precancerose come l’atipia epiteliale piatta, l’iperplasia lobulare atipica, il carcinoma duttale in situ o il carcinoma lobulare in situ.
Sintomi
Il carcinoma tubulare mammario può manifestarsi in modo asintomatico, tuttavia, come per la maggior parte dei tumori al seno, eventuali sintomi possono includere:
- Nodulo o massa nel seno;
- Irritazione della pelle senza apparente motivo;
- Fossette sulla pelle (pelle a buccia d’arancia);
- Dolore al seno o al capezzolo;
- Gonfiore al seno;
- Retrazione del capezzolo;
- Secrezioni anomale del capezzolo;
- Arrossamento, ispessimento o squame sulla pelle o sul capezzolo;
- Nodulo a livello ascellare.
Diagnosi del carcinoma tubulare della mammella
La diagnosi di carcinoma tubulare mammario non differisce dagli altri istotipi tumorali e richiede sempre una combinazione di esami clinici e strumentali come la visita senologica, l’ecografia mammaria, la mammografia o la tomosintesi mammaria.
La diagnosi di carcinoma tubulare viene confermata in seguito all’esame istologico, che consente di visualizzare direttamente le cellule al microscopio e definirne le caratteristiche morfologiche e molecolari.
L’esame istologico richiede l’esecuzione di una procedura mini-invasiva in cui viene prelevato un frustolo di tessuto dalla mammella della paziente mediante un apposito ago (agobiopsia mammaria).
Non dimenticare l’importanza della diagnosi precoce
La diagnosi precoce consente di scoprire il cancro al seno nella fase iniziale, quando è possibile intervenire con la massima efficacia e con trattamenti meno invasivi.
Stadiazione e grado di aggressività
Lo stadio del carcinoma tubulare mammario (staging) è una fotografia della sua estensione nell’organismo e viene definito con una scala da I a IV.
La stadiazione risulta uno dei parametri più importanti per definire la prognosi e il trattamento di questo tumore.
Gli stadi I, II e III descrivono tumori in fase iniziale o localmente avanzati mentre lo stadio IV indica la diffusione del tumore in organi a distanza (metastasi) come le ossa o il fegato.
Il grado di invasività del tumore al seno (grading) è un parametro prognostico che indica l’aggressività di un tumore e quanto il suo aspetto differisce dalle normali ghiandole mammarie.
Può assumere un valore da G1 (basso grado) a G3 (alto grado) sulla base delle anomalie cellulari visibili al microscopio.
Dato l’elevato numero di formazioni tubulari, associate al basso numero di cellule proliferanti e all’aspetto ben differenziato delle cellule sane, il carcinoma tubulare per definizione è un tumore di basso grado (G1).
Gli esami per valutare stadiazione e grading tumorale
Per definire la stadio di un tumore al seno è necessario valutare 3 parametri: estensione locale (T), coinvolgimento dei linfonodi regionali (N) e metastasi a distanza (M).
La mammografia o altri esami di imaging consentono di valutare l’estensione locale del tumore, mentre l’esame istologico dà informazioni relative all’istotipo tumorale, al grado di aggressività e di infiltrazione del tessuto.
L’esame del linfonodo sentinella (linfoscintigrafia) ed eventualmente di altri linfonodi ascellari viene utilizzato per valutare il parametro N (invasione linfonodale).
La presenza di metastasi può essere evidenziata da esami di imaging specifici come la TC, la RM mammaria o la scintigrafia ossea, sulla base del sospetto clinico.
Prognosi del carcinoma tubulare del seno
Il carcinoma tubulare è un tumore di basso grado e con una crescita lenta, per cui presenta una prognosi eccellente, soprattutto se non associato ad altri istotipi tumorali.
Terapia del carcinoma tubulare della mammella
Per il carcinoma tubulare mammario esistono diverse possibilità di trattamento. Il medico valuterà e proporrà alla paziente le migliori opzioni dopo aver eseguito i test necessari per definire le specificità del tumore in esame.
Il cancro tubulare invasivo viene in genere rimosso tramite intervento chirurgico conservativo (nodulectomia, quadrantectomia) o demolitivo (mastectomia), in base alla dimensione del tumore e alle caratteristiche del seno.
La ricostruzione mammaria con protesi o tessuto della paziente può essere presa in considerazione dopo una mastectomia.
Oltre alla chirurgia mammaria può essere indicata anche una terapia adiuvante costituita da chemioterapia, radioterapia o altre opzioni come la terapia ormonale o a bersaglio molecolare, sulla base delle caratteristiche del tumore e della paziente.
Poiché la prognosi per il carcinoma tubulare è buona, in genere sono necessari solo minimi trattamenti aggiuntivi dopo l’intervento chirurgico.
Carcinoma tubulare, guarigione e sopravvivenza
Il tasso di guarigione è molto elevato, così come il tasso di sopravvivenza, che si attesta intorno al 97% a 10 anni dalla diagnosi.
Recidive
Il tasso di recidive per questo tumore è ancora in fase di studio. Una ricerca in passato ha mostrato un tasso di recidiva del 6,9%, tuttavia al giorno d’oggi questo dato potrebbe essere migliore grazie agli strumenti diagnostici e terapeutici a disposizione.
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Autore: Dr. Marco Cantele
Bibliografia
Ultima modifica 21 Luglio 2023