Ecografia mammaria
L’ecografia mammaria è un esame strumentale utile alla diagnosi del cancro e di altre patologie mammarie benigne ed è usata soprattutto nelle donne giovani in cui non c’è indicazione all’esecuzione della mammografia.
Cos’è l’ecografia mammaria
L’ecografia della mammella o ecografia mammaria è una procedura sicura e non invasiva che utilizza le onde sonore (ultrasuoni) per creare immagini al computer dell’interno del seno.
L’esame viene effettuato con una sonda lubrificata da un gel a base d’acqua, che genera le onde sonore e ne rielabora l’eco di ritorno, trasformandole in immagini ecografiche proiettate su un monitor.
In caso di biopsia mammaria, l’ecografia viene utilizzata per guidare l’ago nel punto in cui deve avvenire il prelievo di cellule di tessuto da analizzare per valutarne la natura benigna o maligna.
L’ecografia della mammella è bilaterale e viene eseguita da un medico radiografo o ecografista.
Il seno nelle immagini ecografiche
A cosa serve l’ecografia mammaria
L’ecografia mammaria studia la morfologia del seno, consentendo al medico di analizzare i tessuti ghiandolari del seno (cioè il parenchima mammario) e del cavo ascellare.
L’esame può essere utile per distinguere cisti ripiene di liquido da lesioni solide, per monitorare cambiamenti del seno (come noduli palpabili) e per valutare il seno in donne con tessuto mammario denso, in cui la mammografia tradizionale non è sempre leggibile.
In genere l’ecografia non viene utilizzata come test di screening per il cancro al seno, ma rientra nella diagnostica di primo livello delle lesioni mammarie in donne con meno di 40 anni, che hanno un’elevata probabilità di avere una lesione benigna.
Cosa è possibile diagnosticare con l’ecografia mammaria
L’ecografia della mammella può rilevare cisti, fibroadenomi (tumori benigni del seno), la mastopatia fibrocistica (patologia benigna del tessuto mammario) e patologie maligne come i tumori (carcinoma della mammella).
I medici utilizzano lo stesso sistema standard (chiamato Breast Imaging Reporting and Data System o BI-RADS) per descrivere i risultati di mammografie, ecografia mammaria e risonanza magnetica mammaria.
Questo sistema ordina i risultati in categorie numerate da 0 a 6 sulla base delle caratteristiche ecografiche dell’immagine, permettendo una comunicazione migliore tra gli specialisti.
Limiti diagnostici
L’ecografia è uno degli strumenti utilizzati nell’imaging mammario, ma non sostituisce la mammografia nella diagnostica del cancro, in quanto piccole lesioni tumorali e micro-calcificazioni non possono essere sempre rilevate con l’ecografia.
Come appaiono i noduli in ecografia
Tumore al seno immagini ecografiche
In queste immagini alcuni esempi di come appare ecograficamente il cancro al seno.
Le caratteristiche chiave sono:
- massa ipoecogena, un nodulo che appare relativamente più scuro su un’ecografia;
- forma per lo più irregolare, a volte rotonda o ovale e con orientamento non parallelo alla pelle;
- bordo indistinto a volte con alone;
- può avere ombre posteriori e piccole calcificazioni.
Reperto ecografico di una donna di 50 anni con nodulo al seno. Le caratteristiche sono:
- Massa ipoecogena irregolare;
- Bordo non circoscritto, angoloso e indistinto;
- Nessuna ombreggiatura o miglioramento posteriore;
- Piccoli punti iperecogeni, che rappresentano calcificazioni;
Le calcificazioni si vedono anche sulla mammografia, dove l’area bianca è il tumore.
A quale età è consigliata l’ecografia mammaria
L’ecografia del seno bilaterale è indicata soprattutto per donne giovani con meno di 40 anni, in cui il rischio di lesione maligna è minimo e la mammografia non consentirebbe di distinguere il tessuto mammario normale da eventuali lesioni sospette.
Questo perchè, in molti casi, le donne in età fertile presentano un seno particolarmente denso, cioè costituito da una componente ghiandolare maggiore rispetto a quella adiposa.
Per le donne sane ma con un’importante storia familiare di carcinoma mammario o portatrici di una mutazione genomica BRCA, a partire dai 25 anni, è previsto in diverse Regioni un programma di sorveglianza costituito da una risonanza magnetica (RM) con mezzo di contrasto a cadenza annuale, associata a seconda dei casi a tomosintesi mammaria e/o ecografia del seno.
Come si esegue l’ecografia del seno
L’ecografia mammaria viene eseguita in ambulatorio, con la paziente sul lettino in posizione supina o sdraiata su un fianco.
Dopo aver scoperto la parte superiore del corpo, il medico applicherà del gel sul seno per permettere al trasduttore di stabilire un contatto con il corpo e favorire il passaggio degli ultrasuoni.
L’ecografista sposterà il trasduttore avanti e indietro sull’area di interesse finché non acquisirà le immagini desiderate. Una volta completata la procedura, il gel trasparente potrà essere rimosso.
Preparazione all’ecografia mammaria
Prima dell’esame non occorre alcuna preparazione particolare. Alcuni studi suggeriscono di effettuare l’indagine nella prima fase del ciclo mestruale piuttosto che nel periodo ovulatorio, per evitare che la mammella sia tesa o dolente.
Quanto dura l’ecografia mammaria
La durata dell’ecografia del seno è di circa 20 minuti.
Controindicazioni
L’esame ecografico non utilizza Raggi X ma ultrasuoni, pertanto non presenta alcuna controindicazione e può essere tranquillamente eseguito anche dalle donne in gravidanza.
Esami complementari
Gli esami complementari per lo studio delle patologie del seno sono:
- Visita Senologica: un esame obiettivo non invasivo e indolore del seno eseguito da parte di un medico senologo, senza l’impiego di alcuna strumentazione, per il rilevamento di eventuali noduli del seno palpabili o altri cambiamenti.
- Tomosintesi: mammografia tridimensionale ad alta definizione, che viene utilizzata soprattutto per individuare lesioni tumorali in donne con tessuto mammario denso.
FAQ – LE RISPOSTE ALLE DOMANDE DELLE DONNE
L’ecografia del seno si può fare in gravidanza?
Sì, l’ecografia del seno è considerata sicura durante la gravidanza. L’ecografia utilizza onde sonore per creare immagini dei tessuti interni e non impiega radiazioni ionizzanti, rendendola una scelta appropriata e sicura per le donne in gravidanza.
Che cosa si può vedere con l’ecografia?
L’ecografia della mammella può rilevare cisti, fibroadenomi (tumori benigni del seno), mastopatia fibrocistica (patologia benigna del tessuto mammario) e patologie maligne come i tumori (carcinoma della mammella).
Perché si fa l’ecografia al seno dopo la mammografia?
In caso di mammografia dubbia, lo specialista esegue un’ecografia del seno di approfondimento, perchè questa permette di ottenere informazioni aggiuntive sulle dimensioni e sui contorni delle neo-formazioni e di distinguere se la massa ha un contenuto liquido, come le cisti, o solido, come un tumore.
Avviso alle utenti
Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico.
Autore: Dr. Marco Cantele
Ecografia mammaria – Bibliografia
Radiology Assistant.nl – Ultrasound of the Breast
Ultima modifica 3 Agosto 2023