Mastectomia
La mastectomia è un intervento chirurgico demolitivo che prevede l’asportazione dell’intera mammella a causa del tumore e viene eseguita nel caso in cui non sia possibile intervenire con tecniche più conservative.
Il tumore al seno è il più frequente nel sesso femminile e rappresenta un terzo di tutti i tumori che colpiscono le donne. Nella maggior parte dei casi, l’approccio chirurgico è uno step fondamentale nel trattamento delle pazienti.
In cosa consiste la mastectomia
La mastectomia comporta la rimozione completa della ghiandola mammaria.
A seconda dell’infiltrazione del tumore è possibile eseguire una mastectomia più o meno radicale, con risparmio del muscolo grande pettorale, dei linfonodi ascellari e nei casi più favorevoli della cute e del complesso areola-capezzolo.
In quali casi di tumore è indicata
La mastectomia è indicata per tumori di grandi dimensioni in rapporto al seno, in caso di diverse formazioni tumorali o in presenza di lesioni cancerose diffuse a tutta la mammella.
Tipi di mastectomia
Esistono diversi tipi di mastectomia, classificati in base a come viene eseguito l’intervento chirurgico e alla quantità di tessuto rimossa.
È possibile distinguere:
- Mastectomia totale (semplice): viene rimosso l’intero seno, compresi il capezzolo, l’areola, la fascia del muscolo pettorale maggiore e la pelle soprastante.
- Mastectomia radicale modificata: combina la mastectomia totale con la rimozione dei linfonodi ascellari.
- Mastectomia radicale: prevede la rimozione della mammella, dei linfonodi ascellari e del muscolo pettorale; viene eseguita molto più raramente al giorno d’oggi, principalmente in caso di infiltrazione del tumore a livello della parete toracica.
- Mastectomia Skin sparing: viene rimossa la mammella, il complesso areola-capezzolo ma la pelle viene lasciata in sede; questo consente di avere meno tessuto cicatriziale e un seno ricostruito più naturale.
- Mastectomia Nipple Sparing: prevede la rimozione della singola ghiandola mammaria e il risparmio sia della pelle che del complesso areola-capezzolo; risulta la mastectomia che offre il miglior risultato estetico se le indicazioni tecniche ne permettono l’esecuzione.
- Mastectomia bilaterale: viene eseguita per lo più a scopo preventivo in soggetti con la mutazione del gene BRCA1 o 2.
Come si esegue l’intervento
La mastectomia viene eseguita in anestesia generale.
La tecnica chirurgica classica prevede l’asportazione della della mammella insieme alla cute e al complesso areola-capezzolo.
Nelle varianti skin sparing e nipple sparing, invece, si lascia in sede la pelle e il complesso areola-capezzolo.
Per favorire il risultato della successiva ricostruzione, l’incisione avviene nella porzione inferiore del petto, secondo un asse orizzontale o diagonale. Verranno lasciati in sede uno o due drenaggi per un paio di giorni, al fine di prevenire la formazione di eventuali raccolte di sangue.
Ricostruzione mammaria dopo l’asportazione del tumore
La scelta della ricostruzione mammaria è strettamente personale. Può essere considerata a tutti gli effetti una parte integrante del trattamento del tumore al seno in quanto può aiutare la convalescenza dal punto di vista psicologico, ma alcune donne scelgono di non sottoporsi alla chirurgia ricostruttiva.
Le tecniche maggiormente utilizzate sono quelle che prevedono l’utilizzo di protesi mammarie e quelle basate sul trasferimento di tessuto autologo muscolare e cutaneo (cioè prelevato dalla stessa paziente).
La scelta della tecnica chirurgica avviene in base alle caratteristiche fisiche della paziente e all’entità dell’intervento demolitivo eseguito.
La chirurgia ricostruttiva è immediata?
La ricostruzione può essere eseguita contemporaneamente alla mastectomia o qualche tempo dopo, generalmente a distanza di 6-12 mesi dall’intervento demolitivo.
La seconda possibilità è consigliata nel caso la paziente debba sottoporsi ad alte dosi di radioterapia o in mancanza di indicazione tecnica per una ricostruzione immediata.
Quanto dura la convalescenza dalla mastectomia
Questo intervento è più complesso delle tecniche conservative per cui richiede generalmente una degenza ospedaliera di due o tre giorni.
Il tempo necessario per riprendersi dall’intervento dipende dalle procedure eseguite e alcune donne potrebbero aver bisogno di aiuto a casa. Nella maggior parte dei casi è possibile riprendere le normali attività entro circa 4 settimane.
Il tempo di recupero è più lungo se è stata eseguita anche la ricostruzione del seno e possono essere necessari mesi per tornare alla piena attività dopo alcune procedure.
Terapie oncologiche associate alla mastectomia
Le terapie oncologiche disponibili per il trattamento del tumore della mammella consistono in radioterapia, chemioterapia, terapia endocrina e terapia a bersaglio molecolare.
La scelta della terapia viene effettuata in base alle caratteristiche istologiche, alla stadiazione del tumore, al grado di differenziamento e alle caratteristiche molecolari, che lo rendono suscettibile a trattamenti mirati di tipo ormonale o a bersaglio molecolare.
Recidive
La maggior parte delle donne dopo la diagnosi e il trattamento iniziale non mostra più problemi. In alcuni casi, tuttavia, la malattia può ripresentarsi a distanza di tempo.
La recidiva può essere locale, se ricompare nell’area del tumore iniziale; regionale, se si trova nella stessa regione di drenaggio linfatico del tumore originale; loco-regionale, una combinazione delle precedenti; metastatica, se compare in sedi distanti dal tumore originale.
Seppur offra il miglior risultato estetico, la mastectomia nipple sparing potrebbe comportare un rischio più elevato di recidiva del tumore, rispetto alle altre forme di mastectomia.
I miglioramenti tecnologici e l’affidamento a centri specializzati nell’esecuzione di questa tecnica possono ridurre il rischio.
Follow-up
Concluso il trattamento, verranno programmati controlli periodici che comprenderanno visite mediche, esami strumentali (ecografia mammaria e mammografia bilaterali) e analisi di laboratorio.
Per i primi 2 anni dopo l’intervento è consigliabile una visita ogni 3-6 mesi, nei successivi 3 anni ogni 6-12 mesi e dopo 5 anni di malattia libera è sufficienza una visita annuale.
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Autore: Dr. Marco Cantele
Bibliografia
Ultima modifica 1 Agosto 2023