Risonanza magnetica del seno
La risonanza magnetica seno o mammaria è un indagine complementare che affianca l’imaging senologico tradizionale come la mammografia, ma viene riservata a pazienti con particolari indicazioni.
Cos’è la RM Mammaria con MDC
La risonanza magnetica (MRI) è un esame diagnostico che utilizza una combinazione di un grande magnete, onde radio e un computer per produrre immagini dettagliate dell’interno del seno.
A cosa serve, quando è indicata
Una risonanza magnetica al seno può essere utilizzata come strumento diagnostico di approfondimento per confermare la presenza del cancro al seno in soggetti con seno denso, in cui la mammografia non è stata dirimente.
Può essere utilizzata per valutare l’estensione del cancro al seno, individuato mediante ecografia mammaria o mammografia.
Inoltre, viene utilizzato nello screening del cancro al seno nelle donne che si ritiene abbiano un alto rischio di malattia: per le donne sane ma con un’importante storia familiare di carcinoma mammario o portatrici di una mutazione, a partire dai 25 anni, è previsto in diverse Regioni un programma di sorveglianza costituito da una risonanza magnetica con mezzo di contrasto a cadenza annuale, associata a seconda dei casi a mammografia e/o ecografia.
La risonanza magnetica non è raccomandata come test di screening di per sé, perché può non vedere alcuni tumori che una mammografia troverebbe.
Cosa è possibile valutare con la RM del seno
La risonanza magnetica del seno consente di visualizzare la struttura della mammella e di valutare la presenza di masse sospette e l’estensione della neoplasia.
Il mezzo di contrasto aiuta il radiologo a determinare quali aree potrebbero essere cancerose. Esso infatti tende a concentrarsi maggiormente nelle aree di crescita del cancro, che appaiono come aree bianche su uno sfondo scuro.
Come si esegue la risonanza magnetica seno
Prima del test, verrà iniettato il mezzo di contrasto al gadolinio per via endovenosa. Per eseguire la risonanza magnetica al seno, sarò richiesto di esporre la parte superiore del corpo e la paziente verrà fatta sdraiare a pancia in giù su una piattaforma con aperture imbottite per il seno.
Ogni apertura è circondata da una bobina, che funziona da un ricevitore di segnale per poter creare le immagini della mammella. La piattaforma è posta al centro dello scanner a forma di tubo e scorre durante l’esecuzione dell’esame.
L’esame non è doloroso e non emette radiazioni, ma la paziente sentirà un forte suono martellante e potrebbe sentirsi a disagio se soffre di claustrofobia.
Alcune strutture hanno una macchina per la risonanza magnetica aperta per evitare questo problema, oppure è possibile ricevere un lieve sedativo per ridurre l’ansia.
Preparazione alla risonanza magnetica seno
Poiché la risonanza magnetica impiega potenti magneti, è essenziale rimuovere qualsiasi oggetto metallico (gioielli, piercing, occhiali, telefono, apparecchi acustici, dentiere, ecc.) prima del test.
È importante informare il medico se si hanno dispositivi metallici impianti nel corpo (pacemaker, protesi articolare, defibrillatore, impianto cocleare) o altri tipi di metalli.
Va inoltre notificata la presenza di allergie al mezzo di contrasto o ad altri farmaci, come i sedativi.
È consigliabile programmare la risonanza magnetica nella prima fase del ciclo mestruale. Idealmente, la risonanza magnetica mammaria non dovrebbe essere eseguita nelle donne che stanno assumendo la terapia ormonale sostitutiva (HRT) poiché ciò potrebbe causare un aumento del contrasto parenchimale correlato agli ormoni che può oscurare i cambiamenti patologici e rendere difficile l’interpretazione dello studio.
Quanto dura l’esame
L’esame ha una durata di circa 30-45 minuti.
Controindicazioni
Le controindicazioni assolute all’esecuzione della MRI con mezzo di contrasto sono:
- allergia nota ai mezzi di contrasto al gadolinio,
- Presenza di corpi estranei metallici o dispositivi metallici impiantati,
- funzionalità renale gravemente compromessa (GFR<30 ml/min/1,73 m2) per il rischio di sviluppare sclerosi sistemica nefrogenica
Le controindicazioni relative sono:
- Storia di allergia a mezzi di contrasto iodati o altre forme di allergia,
- Funzionalità renale lievemente compromessa (GFR compreso tra 30 e 60 ml/min/1.73m2),
- Gravidanza, in quanto non ci sono sufficienti evidenze per escludere effetti del mezzo di contrasto sul feto.
Esami complementari
Accanto alla RM con mezzo di contrasto è possibile che il medico richieda l’esecuzione di uno dei seguenti esami complementari per confermare la presenza di neoplasia e definirne le caratteristiche microscopiche:
- Agoaspirato al seno: esame mini-invasivo che consiste nel prelievo di piccola quantità di tessuto o fluido mammario contenente cellule per l’esecuzione di un esame citologico.
- Microbiopsia mammaria: esame poco invasivo che prevede il prelievo mediante un ago più grande rispetto all’agoaspirato di piccole quantità di tessuto per lo studio istologico della sospetta lesione cancerosa.
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Autore: Dr. Marco Cantele
Risonanza magnetica seno – Bibliografia
Ultima modifica 1 Agosto 2023